Umanistica


Del mito e dell'ottimismo


Nel nostro profondo sonno

siamo stati sognatori dallo spirito ottimistico,

di cui vediamo nelle ore di veglia

le opere di annientamento nella nostra civiltà.

La sventura comincia a incrinare

la nostra fede teoretica

nella logica delle apparenze

e nei progressi della scienza.

Un risveglio sarà possibile,

un nuovo corso delle cose,

senza tempo, spazio e causalità,

solo con l'audacia della compassione,

cifra autentica di un dio

immerso nella tragicità dell'esistenza.

L'armonica magia



"Mistero eterno: ciò che siamo
e cerchiamo, non possiamo trovare:
ciò che troviamo, non siamo.
Delia, che ora sarà?"
(F. Hölderlin, La morte di Empedocle)



Empedocle siceliota

il confidente della natura,

la cui voce melodia e spirito le sue parole,

colui che toccò il fondo del suo dolore,

al cui passaggio,

la natura, gli alberi, le fonti e le ombre dei boschi, scrutavano l'andare,

in lui si fa presente la vita in tutte le sue forze

e la sua presenza a noi è estranea,

noi che della vita non siamo che il sogno.


Non apparteniamo a nessuno,

non c'è forza nel nostro amore,

non c'è ricordo che non sbiadisce,

se non nella memoria del poeta che tutto rinnova.


La preghiera

impaziente nell'ottenere

prende il passo al desiderio

incessante nel suo ridestare.

Ancora.

Questo fuoco che si spegne,

questo andare che si confonde e si perde.

Ancora.


© 2020 Edoardo Gianmaria Formigoni, Professional Counselor
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