Decidere è dire chi sei

10.12.2020

Counseling decisionale


Il counselor è competente nell'affiancamento del cliente durante il processo decisionale, perché abile nell'ascoltare la sua storia, nell'esplorare la sua situazione e nel riflettere su ciò che gli è possibile e sostenibile, ponderando e valutandone le scelte secondo le implicazioni e gli impatti sul suo sistema.

Decidere è dire chi sei; la decisione è il tuo prodotto, non ridurla a un colpo di testa o a un tuffo del cuore.

Decidere è un processo per cui è necessario assicurarsi della qualità di ciascuna sua fase, per non avere rimpianti, sensi di colpa, o valutazioni tardive e inefficaci "se avessi...!", il famoso senno di poi. La qualità della decisione è ciò che la rende autentica, e la sua autenticità non va confusa con il successo della scelta fatta. Infatti, il "prodotto-decisione" può essere di qualità, senza che riscontri successo sul mercato: questo dipende da altri fattori, primo fra tutti la fortuna.

Il cliente può investire tutte le intelligenze di cui dispone, e sono molte; può lavorare sul suo obiettivo, sulle difficoltà intraviste, ma se vuole autenticare la sua decisione finale ha bisogno di un ascolto professionale che ripercorra il processo, lo controlli e ne faccia emergere nuove valutazioni. Questo modo di operare, questa tecné del counseling, si distingue inevitabilmente, senza invalidarle, dall'aiuto che può offrire l'ascolto di un familiare, un amico, un collega, una persona di riferimento.

Il ruolo del counselor lo mette al riparo da eventuali derive di un ascolto non professionale, in particolar modo non eccederà: nel dar consigli non richiesti, nell'influenzare, nel condizionare, nell'avvertire, nel persuadere, nel giudicare, nell'usare frasi fatte o il senso comune (che non sempre coincide con il buon senso), nel diagnosticare, nell'interpretare, nell'analizzare, nell'assecondare, nel consolare, nel rassicurare o nel mettere in guardia.

A questo proposito, il benessere del cliente deriva allora dalla consapevolezza di essersi determinato verso una decisione possibile e sostenibile in modo libero, recuperando e riattivando le migliori risorse a disposizione, del suo sistema e dei sistemi in cui è coinvolto, che lo rinforzano nella sua capacità di "dire e agire" ciò che ha "scelto e deciso" di essere e di fare. Il counselor conserverà traccia e farà memoria durante il percorso di counseling decisionale dei cambiamenti e delle trasformazioni che hanno portato il cliente ad affrontare la propria situazione decisionale.

Le decisioni non sono "automatismi a costo zero", richiedono sempre uno sforzo emotivo e riflessivo, e dall'altra parte la presenza operosa di un ascolto attivo e trasformativo.

© 2020 Edoardo Gianmaria Formigoni, Professional Counselor
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